La costruzione dello staff

Come in una qualsiasi realtà lavorativa, anche in ambito sportivo (e soprattutto in una disciplina come la pallavolo) è fondamentale saper costruire uno staff di alto livello. I successi della squadra che scende in campo infatti sono sì frutto delle capacità tecniche e tattiche di ogni singolo giocatore, ma derivano anche dalla professionalità di chi, quei giocatori, li segue “nell’ombra”, mettendoli in condizione di rendere al massimo nei momenti importanti.

E’ proprio questo un punto fondamentale: decidere all’inizio dell’anno, partendo dal planning stagionale con il capo allenatore, lo staff e la società quali sono gli obiettivi reali della squadra, a prescindere dalle dichiarazioni ufficiali alla stampa. Infatti è troppo semplicistico dire : “voglio vincere tutte le partite”, si tratta di pura utopia.

Con questo non voglio assolutamente dire che in alcune situazioni si debba scendere in campo per perdere, ma occorre sempre tenere presente che le stagioni sono costituite da cicli di lavoro tecnico, fisico e tattico, e che la gestione ottimale di tali cicli può portare a fare la differenza nelle gare che contano.

In tale ambito potersi avvalere di un preparatore atletico, un fisioterapista, un medico di ottimo livello, consentirà ai giocatori di scendere in campo carichi di energie e senza acciacchi, e al capo allenatore di poter schierare la formazione migliore possibile per potersi giocare fino in fondo le partite importanti.

Nomi come Poeder, Lama, Bertoluzza sono sicuramente meno altisonanti di Juantorena, Kazyiski o Stokr, ma questi giocatori (come tutti i componenti della squadra) hanno bisogno della competenza e della professionalità dei primi, e grazie a tale professionalità entrano in campo nel miglior stato di forma possibile.

Lo stato di forma di Trento è testimoniato, paradossalmente, da una azione in cui Trento un punto lo ha subito: Djuric attacca un primo tempo distante da Raphael e salta talmente in alto che urta con il piede il nastro inferiore della rete perdendo l’equilibrio. Se la forma del giocatore non fosse stata al top in quel momento difficilmente avrebbe potuto fare un salto del genere.

Trento durante i suoi  anni di successi si è avvalsa di giocatori di livello assoluto, ai quali la società ha anche affiancato professionisti di cui questi atleti possono avere il massimo della fiducia. Ritengo che quello di Trentino Volley sia un modello di riferimento per tutte le società sportive di qualunque livello: cercare professionalità a tutti i livelli porta sicuramente a risultati.

 
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